La nostra rassegna sui candidati alle prossime elezioni continua e non poteva mancare il favorito Putin. Dagli esordi fino ad oggi Putin si è stabilito come guida indiscussa del paese e la popolazione è pronta a riporvi nuovamente fiducia per il prossimo mandato.
Putin è il protagonista assoluto della vita politica russa dell’ultimo ventennio. Un personaggio controverso, talvolta amato, altre odiato. Risoluto coi suoi avversari tanto interni, quanto esterni, sicuro di sé fino al punto da non temere (e talvolta non ammettere) nessuna contrapposizione. Si dice molto sul suo conto, eppure molte delle notizie fanno parte della narrativa creata dallo stesso Putin.
Dopo la sua esperienza nel KGB, per il quale ha servito a Dresda fino al 1990, inizia la sua ascesa politica. Dapprima a San Pietroburgo dove è un fedele aiutante del sindaco Anatolij Sobčak e successivamente a Mosca dove, dopo aver ricoperto diversi ruoli, viene nominato Primo Ministro da Boris El’cin per poi succedergli poco prima dell’inizio del 2000 come Presidente ad interim.
Nel corso degli anni, Putin si è affermato come l’unico in grado di guidare la Federazione Russa e le prossime elezioni sembrano confermare questa tendenza. La sua visione politica si concentra principalmente sulla difesa dei valori e della tradizione russa in un misto di nazionalismo e conservatorismo. In molte delle sue interviste è visibile la considerazione che Putin ha di sé come guida della Russia. I suoi discorsi sono intrisi di argomenti quali l’importanza della lingua russa, della crescita del Paese e del benessere del suo popolo sopra ogni cosa, così come la protezione dell’identità russa da nefaste influenze esterne. La sua posizione ha contribuito ad accrescere e a formalizzare la posizione del Presidente quale uomo più potente della nazione, facendo sì che, sul piano tanto internazionale quanto quello delle opposizioni interne, Putin venga considerato piuttosto come un tiranno.
Eppure la sua figura non accenna a perdere influenza e lo dimostra il fatto che non ci si ponga neanche più il dubbio su chi possa vincere le elezioni. Certamente l’assenza di un’opposizione forte facilita la vittoria del Presidente, ma la fiducia che il popolo russo continua a riporre in Putin va ben oltre l’assenza di una forte controparte. Il Presidente è genuinamente apprezzato da gran parte della popolazione che ne approva la risolutezza e lo considera quasi come un padre. Non è insolito infatti che cittadini si rivolgano direttamente a Putin per le più disparate questioni personali.
Il Presidente è genuinamente apprezzato da gran parte della popolazione che ne approva la risolutezza e lo considera quasi come un padre.
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Lo stile comunicativo del Presidente del resto è sempre molto diretto. In molti dei suoi discorsi parla direttamente al popolo, ricordando i grandi protagonisti della storia russa e aiutando i cittadini ad immaginare un futuro brillante. Putin riconosce spesso che il suo governo non ha fatto ancora abbastanza, ma promette una Russia moderna, con più infrastrutture, con investimenti sull’istruzione e in generale migliori condizioni di vita per tutti. E la cosa che attrae di più i russi è che fino ad ora, nonostante i vari aspetti negativi, Putin si è sempre dimostrato interessato alle sorti dei cittadini comuni.
Putin si è occupato in prima persona di molte questioni che in altri paesi non vengono considerate così critiche da coinvolgere la più alta carica dello Stato e questa sua vicinanza ai problemi reali del Paese ha fatto sì che il culto della sua persona diventasse così predominante. D’altra parte la popolazione russa si è spesso affidata ad una figura carismatica, basti pensare ai grandi della storia russa a partire dagli zar, continuando poi con Lenin, Stalin e via dicendo. La gestione del Paese è quasi assimilabile ad una successione di padre in figlio, con la popolazione che non vede di buon occhio cambiamenti frequenti.
Consapevole della sua forza Putin sembra voglia sfruttare al massimo la sua personalità decidendo di presentarsi alle elezioni da indipendente. Sono diverse le motivazioni alla base di tale decisione ed è plausibile ipotizzare che la forza trainante in questi anni fosse non tanto il partito, politiche e risultati vari, quanto piuttosto l’indiscutibile carisma di Putin. Il suo programma per il prossimo mandato si concentra principalmente sulla crescita economica del Paese e mira ad affermare la Russia come potenza tecnologica. Altri punti fondamentali sono l’istruzione e la costruzione di infrastrutture anche nei punti più remoti della Federazione.
I prossimi sei anni saranno anche un preludio al cambiamento. A meno di ulteriori, improbabili, modifiche costituzionali, Putin non potrà guidare il Paese ancora a lungo: il 2024 terminerà il suo quarto mandato, il secondo consecutivo di questa fase, e non vi sarà più spazio legale per l’ennesima candidatura. Né, probabilmente, la volontà di provarci, dato che il Presidente ha fatto intendere più volte il desiderio di ritirarsi a vita privata.
La ricerca di un successore, dunque, si è già aggiunta alla lista delle sue priorità. A quanto sembra, i giochi sono ancora aperti.