Un’ondata di proteste così massiccia è stata finora ignota nella storia della Bielorussia indipendente, storia che si sovrappone largamente con quella del suo Presidente, Aljaksandr Lukašėnka. E proprio contro il suo pluridecennale dominio le piazze di tutto il Paese si sono riempite di manifestanti, dopo l’ennesima vittoria schiacciante alle ultime elezioni. Ma Lukašėnka non cede e il cambiamento non sembra proprio dietro l’angolo…
IL COMPLESSO DI BAC’KA
Bac’ka (бaцька ), padre in bielorusso, è il soprannome dato ad Aljaksandr Lukašėnka, da 26 anni padrone incontrastato del Paese. Un lungo periodo di stabilità, crescita modesta, ondivaghi rapporti tra Europa e Mosca, ma anche di repressioni arbitrarie e diffuse.
Oggi, nello Stato in cui più si è mantenuta intatta la struttura e la mentalità sovietica, qualcosa si è rotto. La stagnazione ed il malcontento sono diventati incontrollabili e la solita ondata di arresti non è bastata. In migliaia chiedono nuove elezioni, trasparenza e riforme, ma finora sembra essere mancato lo slancio decisivo per il cambiamento.
Lukašėnka non intende cedere alle pressioni interne ed esterne. Riusciranno i figli ad uccidere simbolicamente il proprio bac’ka?
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