La costruzione è terminata, l’opera è pronta a diventare operativa, ma i rubinetti restano chiusi. Questo lo stato dell’arte del Nord Stream 2, il raddoppio del gasdotto che trasporterà ulteriori milioni di mc di gas naturale russo verso l’Europa, via Berlino.
La tensione su tale infrastruttura non riguarda meramente il mercato energetico, già fortemente esposto alla dipendenza dalle materie prime del Cremlino, ma anche altri aspetti geopolitici che oggi vanno a intersecarsi, si vedano l’escalation in Ucraina, le titubanze della Germania e la pressante intromissione degli USA. Il tutto in una battaglia che né Bruxelles, né Mosca possono e vogliono perdere. Una partita a tutto campo.
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