Il “Global Gateway Investors Forum on Sustainable Transport Connectivity between Europe and Central Asia” ha rappresentato l’ultima significativa evoluzione nell’impegno dell’UE per migliorare la connettività in Asia centrale, con particolare enfasi sul Corridorio di Mezzo. Riunendo leader e figure di spicco, l’obiettivo del Forum è stato quello di spianare la strada per metodi innovativi e partenariati strategici in una regione dell’Eurasia cruciale nel nuovo scacchiere geopolitico.
ll Corridoio di Trasporto Internazionale Transcaspico (TITR) o “Corridoio di Mezzo” (Middle Corridor), ha il potenziale per migliorare significativamente l’integrazione commerciale e dei trasporti tra l’Europa e l’Asia centrale, aprendo la strada a una crescita economica sostenibile ed efficiente.
Il Corridoio di Mezzo è una rotta di trasporto multimodale via terra e via mare che ha inizio in Cina, attraversa l’Asia centrale, il Mar Caspio e si estende fino al Caucaso e alla Turchia prima di raggiungere l’Europa. Uno dei vantaggi più significativi della rotta è la sua lunghezza totale più breve, approssimativamente di 3.000 km inferiore rispetto al New Eurasian Land Bridge (NELB) o “Northern Corridor”, che attraversa la Russia. La rotta non solo riduce i tempi di transito, ma affronta anche le preoccupazioni legate alla conformità alle sanzioni, evitando la Russia (ma anche l’Iran), rendendola una scelta interessante per le imprese che esplorano nuove rotte commerciali e mercati. Il TITR ha registrato un notevole aumento nel volume di transito merci, che ha totalizzato 1,9 milioni di tonnellate nei primi nove mesi del 2023 (un aumento dell’89% rispetto allo stesso periodo del 2022). Anche se la sua capacità annuale attuale è di 5,8 milioni di tonnellate, considerevolmente inferiore a quella del Northern Corridor, c’è spazio per l’espansione mediante l’implementazione di misure più efficaci, inclusi avanzamenti nella digitalizzazione, nelle ferrovie, nei porti e nelle politiche tariffarie.
Durante il “Global Gateway Investors Forum on Sustainable Transport Connectivity between Europe and Central Asia”, tenutosi a Bruxelles tra il 29 e il 30 gennaio 2024, è stato assunto l’impegno di promuovere ulteriori sviluppi del TITR al fine di ridurre il tempo di collegamento tra l’Europa e l’Asia centrale a 15 giorni o meno. In questo contesto, l’Unione europea ha concordato di destinare un totale di 10 miliardi di euro per promuove un’integrazione sostenibile dei trasporti nella regione.
Il Forum ha preso le mosse dalle conclusioni del rapporto del giugno 2023 intitolato “Sustainable transport connectivity between Europe and Central Asia”. Questo studio, avviato dalla Commissione europea e condotto dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), ha individuato 33 progetti infrastrutturali e logistici e sette iniziative per rafforzare la connettività (ad esempio azioni legali, regolatorie, politiche, istituzionali, accordi bilaterali, multilaterali e digitalizzazione). L’attuazione di queste misure porterebbe a un significativo miglioramento dell’efficienza operativa e della fattibilità economica delle reti di trasporto attraverso il Mar Caspio.
Tali conclusioni sono state presentate al “Second EU-Central Asia Economic Forum”, tenutosi a maggio 2023 ad Almaty, in Kazakistan, evidenziando la continuità e la coerenza delle iniziative volte a promuovere l’integrazione regionale e lo sviluppo. Per rafforzare il proprio impegno, l’UE ha recentemente sottoscritto diversi accordi volti a promuovere la crescita economica nella regione, come il “Regional Transport Programme” e il “Coordination Programme”. L’obiettivo è quello di fornire supporto tecnico, mediante l’armonizzazione delle procedure, delle norme e degli standard per il trasporto merci, al fine di garantire una più rapida e sicura circolazione dei beni lungo i paesi coinvolti, dall Cina all’Europa.
Il Corridoio di Mezzo e l’interesse UE
La “strategia dell’UE per l’Asia centrale” del 2019 ha segnato una svolta nelle relazioni diplomatiche ed economiche tra i paesi dell’UE e centroasiatici, avviando un passaggio verso una cooperazione più stretta. Con un focus su commercio, energia, sicurezza e connettività, il piano enfatizza l’importanza del trasporto sostenibile per promuovere l’integrazione regionale e sostenere lo sviluppo economico e la stabilità della regione.
In accordo con tali obiettivi, gli investimenti dell’Unione europea diretti al TITR sono volti a potenziare la connettività e la cooperazione tra i paesi dell’area. Per l’UE, il potenziamento della rotta rappresenta non solo un’opportunità per accedere a risorse critiche, ma anche per rafforzare la logistica eurasiatica e la sua presenza in territori storicamente e culturalmente vicini alla Russia, ma sempre più dipendenti economicamente dalla Cina. Attraverso un significativo investimento nelle economie dei paesi lungo la tratta, l’Unione europea si propone di emergere come un partner di rilievo per questi stessi paesi. Tale iniziativa potrebbe fungere da contrappeso alle ingerenze cinesi e russe, consolidando così la presenza economica e strategica dell’UE in regioni dove solo tardivamente ha deciso di attivarsi.
Questa postura è in accordo con l’iniziativa europea “Global Gateway”. Con l’obiettivo di conseguire risultati strategici e potenziare legami economici a livello globale, l’accento è posto sul miglioramento della connettività infrastrutturale e sull’implementazione di investimenti coordinati.
Il Forum ha giocato un ruolo fondamentale nel favorire questa collaborazione e nell’istituire diretti collegamenti con l’Asia centrale attraverso il Mar Nero e il Caucaso meridionale. Questo rappresenta un significativo passo avanti nel realizzare lo sviluppo del Corridoio di Mezzo e sottolinea l’obiettivo strategico più ampio di promuovere la connessione a lungo termine attraverso iniziative congiunte. Ad esempio, la BERS ha annunciato un investimento di 100 milioni di dollari USA nell’infrastruttura ferroviaria del Kazakistan. Nell’ottobre 2023, una parte significativa della superstrada “Est-Ovest” in Georgia, in particolare la sezione Ubisa-Shorapani, è stata ufficialmente inaugurata con l’assistenza di prestiti dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), per un totale di circa 1 miliardo di euro, integrati da sovvenzioni UE che superano complessivamente i 42 milioni di euro. Il completamento segna un traguardo significativo migliorando la mobilità interna alla Georgia e rafforza i legami con i paesi limitrofi, in linea con la rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). A seguito di ciò, nel novembre 2023 la Commissione europea ha destinato 16 milioni di euro per miglioramenti alla sicurezza sulla suddetta autostrada e sta sostenendo i reti di trasporto con sovvenzioni annuali per un importo complessivo di 85 milioni di euro. Inoltre, negli ultimi anni, l’UE ha svolto un ruolo determinante nello sviluppo della strategia del porto di Baku.
Sebbene il TEN-T sia un programma separato, è strettamente correlato all’iniziativa UE “Partenariato orientale” (PO) nell’ambito della più ampia “Politica europea di vicinato” (PEV), pensata per approfondire le relazioni politiche ed economiche tra l’Unione, i suoi Stati membri e i paesi partner, oltre a sostenere processi di riforma. Nella visione del PO, il Caucaso meridionale svolge un importante ruolo nella promozione della connettività e dello sviluppo infrastrutturale. Investendo in reti di trasporto come strade, ferrovie e porti, l’UE mira a potenziare flussi commerciali, integrazione economica e stabilità regionale nel Caucaso e oltre. Allineato alla dimensione orientale della PEV, l’iniziativa “Global Gateway” incoraggia legami con i paesi del continente eurasiatico, con un budget di 300 miliardi di euro per progetti di connettività tra il 2021 e il 2027, soprattutto nei settori digitale, climatico, energetico e dei trasporti.
In questo contesto, il Forum ha rappresentato un’ulteriore dimostrazione dell’impegno europeo nell’accrescere i suoi sforzi per garantire una maggiore accessibilità e sviluppo dell’Asia centrale. Un importante progetto lanciato durante il Forum è “Regional Transport Programme” che mette a disposizione 1.5 miliardi di euro per promuovere il trasporto regionale a partire dal 2025. Il programma non è altro che una parte dell’impegno che le maggiori autorità europee, in accordo con investitori e controparti centroasiatiche, hanno preso al Forum. L’UE ha infatti manifestato il suo grande interesse con un investimento di 10 miliardi di euro per promuovere una connettività sostenibile nella regione, riconoscendo che rafforzare i collegamenti con l’Asia centrale, al fine di raggiungere la Cina, è vitale per gli interessi economici e commerciali europei. Ciò prevede finanziamenti anche per quanto concerne l’istituzione di collegamenti diretti attraverso il Mar Nero e il Caucaso.
D’altronde, collegamenti efficienti e sicuri tra l’UE e l’Asia centrale sono diventati cruciali a causa della situazione geopoliticale attuale, in particolare l’invasione russa dell’Ucraina e i disturbi al commercio marittimo causati dagli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso. Questo sottolinea la criticità della regione nel mitigare i rischi geopolitici e garantire flussi commerciali continui; quindi l’importanza crescente dell’Asia centrale come hub strategico e logistico.
Le principali iniziative dell’UE per rafforzare il Corridoio di Mezzo includono la formazione di una cooperativa ferroviaria (un operatore logistico congiunto) tra Azerbaigian, Georgia e Kazakistan, così come un consistente accordo sul gas con Baku per la diversificazione degli approvvigionamenti all’Europa e in particolare per l’Italia, dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Lo scopo di queste iniziative è facilitare la connettività lungo la tratta. Tuttavia, l’iniziativa ha incontrato diverse sfide. Uno dei principali ostacoli è la natura multimodale del trasporto lungo il percorso, che rallenta i trasporti merci e causa problemi logistici. Inoltre, le infrastrutture stradali e ferroviarie in Asia centrale sono insufficienti per sostenere la capacità del traffico in crescita. Complessivamente, sebbene il TITR offra significative prospettive di commercio e trasporto tra Asia ed Europa, presenta anche sfide infrastrutturali, di governance e geopolitiche che devono essere superate affinché il progetto possa procedere ulteriormente.
Un aspetto cruciale per migliorare l’efficienza riguarda l’armonizzazione delle tariffe doganali e l’attuazione di lettere di vetture digitali. La BERS raccomanda in particolare ai paesi centroasiatici e caucasici di ratificare e attuare la lettera di vettura elettronica e-CMR per il trasporto su strada, che sarà in vigore nell’UE a partire da agosto 2024, insieme all’eTIR. Questi miglioramenti sono attesi per accelerare notevolmente il trasporto, aumentando ulteriormente l’attrattiva e la competitività del TITR per il commercio eurasiatico. Mentre i paesi del Caucaso hanno completato il processo di adesione ai sistemi eTIR, lo stesso non si può dire per gli altri. Ad esempio, i paesi dell’Asia centrale hanno avviato sforzi per aderire alla e-CMR, ma nessuno di loro l’ha ancora implementata.
Le sfide logistiche affrontate dal Corridoio di Mezzo sono particolarmente intricate a causa della necessità di molteplici transbordi, che comportano costi elevati e aumentano il rischio di danni alle merci. In particolare, le spese di spedizione dal Kazakistan alla Polonia sono considerevoli, variando da 10.000 a 12.000 dollari USA per container FEU (unità equivalente a quaranta piedi), con un tempo di consegna che varia dai 50 a 60 giorni. Di conseguenza, il Corridoio di Mezzo è meno competitivo rispetto al Northern Corridor, che beneficia dei sussidi cinesi, con costi di trasporto attualmente in media tra i 6.000 e i 7.000 dollari USA e un tempo di transito medio di 10-14 giorni. Nonostante un significativo aumento delle tariffe di trasporto dalla Cina all’Europa, passate da 800-900 dollari USA nel novembre 2023 a circa 5.400 dollari USA nel gennaio 2024 a causa della recente crisi del Mar Rosso, la rotta marittima tradizionale rimane più competitiva in termini di prezzo rispetto al TITR.
La qualità disomogenea dell’infrastruttura ferroviaria è un notevole punto debole della tratta. I paesi lungo il TITR considerano essenziale lo sviluppo e la modernizzazione delle loro linee ferroviarie per trasportare merci in modo più efficiente per la crescita della rotta. In particolare, il Kazakistan sta dando priorità allo sviluppo delle sue ferrovie. Negli ultimi dieci anni, il paese ha investito circa 30 miliardi di dollari USA nel settore dei trasporti e della logistica, costruendo oltre 2.500 nuove linee ferroviarie. Nel Caucaso meridionale, i sistemi ferroviari rimangono generalmente sottofinanziati e obsoleti, anche dopo l’introduzione della ferrovia Baku-Tiblisi-Kars (BTK).
Infine, il Mar Caspio affronta sfide nel trasporto a causa della mancanza di navi adatte alle sue acque relativamente basse e periodicamente ghiacciate. Inoltre, i cambiamenti climatici stanno causando un costante calo del livello dell’acqua del mare, ostacolando ulteriormente lo sviluppo delle iniziative di trasporto in questa regione. Questo limita anche la tonnellata di merci che possono essere trasportate su chiatte e traghetti. In generale, c’è una carenza di navi per attraversare il Mar Caspio, e quelle disponibili operano a basse velocità. Attualmente, la loro costruzione è principalmente condotta dalla Baku Shipyard LLC, ma lo sviluppo di una flotta completamente operativa in grado di gestire il previsto aumento di merci attraverso il Mar Caspio richiederà diversi anni.
Cosa aspettarci?
Con l’aumentare della rilevanza del Corridoio di Mezzo, si offre un’alternativa che evita il percorso convenzionale attraverso la Russia, offrendo una maggiore convenienza economica ed efficienza temporale rispetto alle rotte marittime convenzionali. Guardando al futuro, la traiettoria del TITR plasmerà profondamente le dinamiche geopolitiche eurasiatiche. Questo cambiamento nelle rotte commerciali non solo sottolinea l’importanza strategica dell’Asia centrale, elevandola al ruolo di attore cruciale nella definizione delle dinamiche intercontinentali.
Il “Global Gateway Investors Forum on Sustainable Transport Connectivity between Europe and Central Asia” dimostra la volontà di potenziare la cooperazione economica e la connettività tra l’Unione europea e l’Asia centrale lungo il TITR. Sebbene saranno prevsti nuovi rapporti di collaborazione transfrontaliera ed un aumento degli investimenti infrastrutturali, si devono affrontare diverse sfide per garantire la redditività e il funzionamento efficiente della tratta. Queste sfide includono questioni burocratiche, sfide tecniche e strutturali legate all’infrastruttura stessa, nonché la necessità di rafforzare il coordinamento e la cooperazione tra i paesi attraverso cui passa la tratta. Paesi dell’Asia centrale come il Kazakistan, l’Uzbekistan e il Turkmenistan, così come l’Azerbaigian nel Caucaso meridionale, svolgono un ruolo importante come hub economici e logistici con un significativo potenziale di crescita e sforzi per modernizzare i sistemi di trasporto locali. Con il miglioramento delle infrastrutture, le prospettive commerciali e di collaborazione si espanderanno ulteriormente, a sostegno della crescita economica regionale.
Guardando al primo summit UE-Asia centrale di Samarcanda nell’aprile 2024, l’integrazione dei sistemi di trasporto e la facilitazione del commercio devono continuare a essere prioritarie. Il summit fornirà una piattaforma idonea per rafforzare gli impegni del recente Forum, esplorare nuove forme di collaborazione e plasmare il futuro della connettività e della logistica tra l’UE, l’Asia centrale e la Cina. Questo vertice potrebbe aprire prospettive promettenti in termini di iniziative. L’UE ha ribadito il suo impegno ad approfondire la cooperazione strategica con i paesi centroasiatici e a fornire un sostegno continuo alla regione. Gli investimenti nel TITR, con il coinvolgimento della Commissione europea e dei partner internazionali, rappresentano un’iniziativa concreta per sviluppare una rete di trasporti sostenibile nella regione. Durante il summit, l’attenzione probabilmente sarà concentrata sulla cooperazione per implementare le partnership stabilite al Forum, soprattutto nei settori chiave quali trasporti e sviluppo economico, oltre che sull’approfondimento delle integrazioni regionali e sulla maggiore collaborazione con l’UE in ambiti come commercio, investimenti, sicurezza, governance, migrazione e lotta ai cambiamenti climatici.
Il summit rappresenta un’importante tappa verso una maggiore integrazione economica e infrastrutturale tra le due regioni. L’accento sull’integrazione dei sistemi di trasporto e sulla facilitazione del commercio, insieme agli investimenti nel Corridoio di Mezzo, evidenzia un impegno concreto per promuovere una connettività sostenibile. Questo vertice offre un’opportunità unica per rafforzare le partnership esistenti, esplorare nuove forme di collaborazione e plasmare il futuro delle relazioni tra l’UE e l’Asia centrale.
In questo scenario, i paesi della regione dovrebbero comunque affrontare in modo efficace le sfide comuni e sfruttare meglio le opportunità reciproche. Unendo risorse, competenze e sforzi diplomatici al supporto europeo, possono superare gli ostacoli legati allo sviluppo infrastrutturale, all’armonizzazione normativa e alle tensioni geopolitiche, creando così un ambiente più favorevole per una connettività sostenibile e prospera.
Riconoscendo i benefici intrinseci della cooperazione rispetto alla competizione, i paesi lungo il Corridorio di Mezzo hanno un interesse diretto nel trovare un terreno comune e nel forgiare partnership strategiche tra di loro e con attori esterni interessati come l’UE. Capitalizzando sulle loro forze complementari e coordinando i loro obiettivi, la sinergia tra l’UE e i paesi centroasiatici può tracciare il percorso per una nuova era di connettività in Eurasia.