Sono passati 33 anni dall’indipendenza di Tbilisi dalla Mosca sovietica. Passata una generazione, la Georgia è chiamata a decidere nuovamente il suo futuro sullo scacchiere internazionale: integrarsi con l’Occidente o tornare verso la Russia?
Tbilisi è tappezzata di blu e stelle d’oro. Ovunque si vedono manifesti, bandiere, cartelloni e segnali tutti ugualmente arricchiti dalle stelle in campo blu. I manifesti mostrano tutti il numero “41”, che nel processo elettorale georgiano serve a identificare il partito per cui si esprime la preferenza. Eppure, sebbene la propaganda possa trarre in inganno, il 41 è il numero del partito di governo “Sogno Georgiano” (Kartuli Otsneba), che adotta invece una linea politica decisamente anti-europea.
Le elezioni di sabato 26 ottobre, oltre ad eleggere il nuovo parlamento, decideranno se il Paese proseguirà il suo ventennale percorso di integrazione europea, rilanciato dalla concessione dello status di Paese candidato nel dicembre 2023, o se opterà per un riavvicinamento a Mosca. Non sorprende, quindi, che queste elezioni siano già state definite “elezioni geopolitiche”: la politica estera è diventata il tema centrale del dibattito elettorale, contribuendo ad alimentare ulteriormente la polarizzazione all’interno della società.
Lo stesso partito di maggioranza ha scelto di costruire gran parte della propria piattaforma elettorale su questioni internazionali, in particolare su due temi: la restaurazione dell’integrità territoriale della Georgia e l’incompatibilità con i valori europei e occidentali, diffusi dal cosiddetto “Partito della Guerra Mondiale”. (Globaluri omis p’art’ia).
La restaurazione dell’integrità territoriale
L’ex primo ministro Bidzina Ivanishvili, uno degli uomini più più ricchi e influenti del Paese nonché leader del partito “Sogno Georgiano”, si esprime così sulle regioni separatiste:
“Uno dei nostri compiti nazionali più importanti è quello di vivere in una Georgia unita. Gli eventi nella nostra regione si stanno evolvendo rapidamente. In questo contesto, le basi per il ripristino pacifico dell’integrità territoriale del Paese potrebbero essere gettate in qualsiasi momento… Per questo dobbiamo assicurarci una maggioranza costituzionale nel nuovo Parlamento”.1
Nella narrazione del partito di maggioranza, sarebbe stato l’UNM (United National Movement) di Mikhail Saakashvili, con la sua retorica ostile, a provocare la guerra del 2008. Di conseguenza, il partito mira ad ottenere una maggioranza sufficiente per modificare la Costituzione, al fine di procedere legalmente contro coloro che sono ritenuti responsabili del disastro del 2008. Un’eventualità che sancirebbe la fine della democrazia nel Paese.
Il problema dei confini pre-1993 è molto sentito in Georgia. Circa 300.000 sfollati a non sono mai tornati nella propria abitazione, e la memoria delle perdite e delle atrocità subite è ancora viva. In questo contesto, Sogno Georgiano cerca di evidenziare non solo i vantaggi economici, ma anche politici, di un avvicinamento a Mosca, utilizzando il tema dell’integrità territoriale come argomento chiave.
Le reazioni da parte della Russia e delle regioni separatiste appaiono attendiste. Di seguito le dichiarazioni2 del Ministro degli affari esteri Lavrov del 28 settembre:
“L’attuale leadership della Georgia sta semplicemente valutando il passato in modo equo. Hanno detto: ‘Vogliamo la riconciliazione, la riconciliazione storica’. La forma in cui questa riconciliazione potrebbe avvenire dipende dagli stessi Paesi: Abkhazia e Ossezia del Sud. Sono vicini della Georgia e alcuni contatti tra loro sono inevitabili… Se le parti sono interessate, siamo pronti ad aiutarle”.
Se Sogno Georgiano dovesse prevalere, sarebbe nell’interesse russo mantenere vivo il tema della reintegrazione dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud. L’apertura di un dialogo consentirebbe infatti al Cremlino di mostrarsi come un alleato che aiuta un Paese vicino a recuperare la propria integrità territoriale, controbilanciando la propria immagine aggressiva in Ucraina. Anche se il processo non dovesse portare a risultati concreti, favorirebbe comunque incontri istituzionali tra i leader politici dei due Paesi, contribuendo a rafforzare le relazioni tra Tbilisi e Mosca, potenzialmente fino alla riapertura ufficiale dei canali diplomatici.
Il Partito della Guerra Mondiale e l’incompatibilità di valori
L’idea di un “Partito della Guerra Mondiale” è stata più volte evocata da importanti esponenti dell’alleanza di goveno negli ultimi mesi, per accusare a vario titolo gli oppositori politici internazionali di Sogno Georgiano. Si tratterebbe presunta organizzazione internazionale con una forte influenza sull’Unione Europea e sugli Stati Uniti, che secondo alcuni commentatori vicini al governo includerebbe il complesso militare-industriale americano, George Soros e i neoconservatori americani. Sogno Georgiano l’ha accusato3 di prolungare la guerra russo-ucraina e di diffonderla in altri Paesi, di assassinare leader sovranisti (rievocando gli attentati al premier slovacco Fico e a Donald Trump), di orchestrare rivoluzioni in tutto il mondo e di tramare per far cadere il governo georgiano in carica. Il primo ministro Irakli Kobakhidze afferma di essere in lotta contro questa organizzazione, e che un’eventuale sconfitta porterebbe alla “ucrainizzazione4 della Georgia”. Ecco quindi che nelle stazioni degli autobus della capitale compaiono pannelli divisi a metà: da un lato si legge “NO GUERRA”, sullo sfondo immagini in bianco e nero che ritraggono scene della guerra in Ucraina e di quella del 2008; dall’altro lato, invece, si invita a “Scegliere la vita/la pace”, mostrando fotografie di edifici restaurati dal partito Sogno Georgiano5.
Un altro tema centrale della campagna elettorale di “Sogno Georgiano” è la difesa dei valori tradizionali, la sacralità della famiglia e l’opposizione alla cosiddetta “propaganda LGBT”. A settembre, la maggioranza parlamentare al governo ha approvato una legge contro la comunità LGBT, che restringe significativamente i loro diritti e libertà di espressione. Significative sono le dichiarazioni di Ivanishvili che accostano l’attivismo queer ad una “super-moderna arma di conquista6” da parte dell’Occidente, insieme ad altri falsi luoghi comuni sulle società occidentali tra cui ad esempio che “nei nidi e negli asili viene insegnata l’educazione sessuale a bambini sotto i cinque anni.”
Conclusioni
Le imminenti elezioni, che determineranno la composizione dell’11° parlamento georgiano, si svolgeranno con un nuovo sistema interamente proporzionale, aumentando notevolmente la probabilità di un governo di coalizione. In questo contesto, i cittadini georgiani saranno chiamati a decidere se orientare il futuro geopolitico del Paese verso Bruxelles o Mosca, rendendo queste elezioni particolarmente decisive per il destino della nazione. Le scelte adottate da Sogno Georgiano hanno trasformato queste elezioni in un momento cruciale per il futuro del Paese. Al contempo, le minacce del partito di governo di bandire i partiti d’opposizione in caso di vittoria hanno intensificato la rabbia e la determinazione degli oppositori.
Il partito al potere, guidato da Ivanishvili, è altrettanto deciso. Con numerosi nemici accumulati sia a livello nazionale che internazionale, una sconfitta potrebbe portare alla liberazione dell’ex presidente Saakashvili e al rischio che Ivanishvili finisca al suo posto in prigione. Mai come ora la posta in gioco è così alta per il destino politico e geopolitico della Georgia.
Fabrizio Furlani
- “How “Georgian Dream” is leveraging territorial integrity in its election campaign” JAMnews, 18 October 2024, https://jam-news.net/how-georgian-dream-is-leveraging-territorial-integrity-in-its-election-campaign ↩︎
Gavin, Gabriel. “Russia could do deal with Georgia over occupied regions, hints foreign minister.” POLITICO.eu, 29 September 2024, https://www.politico.eu/article/russia-georgia-deal-occupied-regions-abkhazia-south-ossetia-foreign-minister-sergey-lavrov-unga-georgian-dream/ ↩︎
“Kobakhidze and the “Global War Party.”” JAMnews, 23 May 2024, https://jam-news.net/kobakhidze-and-the-global-war-party/. ↩︎
“There is no alternative to the fight against the “global war party”, it is a very painful, difficult fight, including from a personal point of view – Kobakhidze.” Rustavi2.ge, https://rustavi2.ge/en/news/283068. ↩︎
“Georgian Dreams banners: reaction JAMnews.” JAMnews, 27 September 2024, https://jam-news.net/georgian-dreams-banners-reaction/. ↩︎
““Men’s milk, women’s pads, the trial of the opposition” – a pre-election interview with Bidzina Ivanishvili.” JAMNews, https://jam-news.net/ivanishvili-on-banning-the-opposition-and-lgbt-rights-interview-imedi/. ↩︎