GEOPOLITICA
Meno facile, in questo girone, costruire delle affinità geopolitiche tra le quattro rivali, né vogliamo creare paralleli forzati. Tuttavia, escludendo la Danimarca (e in parte la Francia), un filo conduttore può essere il Pacifico. O meglio ancora, il Partenariato Trans-Pacifico che coinvolge Perù e Australia in uno spazio comune attraverso l’Oceano, insieme a tanti altri partner (molti presenti in questo stesso Mondiale), come ad esempio Giappone, Cile e Messico. Gli USA di Trump, invece, si sono ritirati all’inizio dell’anno scorso. Ma cos’è questo Partenariato? Secondo il suo stesso atto costitutivo, firmato nel 2016, sarebbe un trattato utile per “promuovere gli scambi e gli investimenti tra i paesi partner TPP, per promuovere l’innovazione, la crescita economica e lo sviluppo, e per sostenere la creazione e il mantenimento di posti di lavoro”. Nello stesso quadro di intenti è da registrare anche l’iniziativa bilaterale tra Lima e Canberra, che hanno recentemente siglato il PAFTA (Peru-Australia Free Trade Agreement) con lo scopo di abbattere i dazi doganali reciproci.
Perché la Francia non l’abbiamo esclusa del tutto da questo ragionamento? Non perché abbia mai fatto parte del TPP, né tantomeno del PAFTA, bensì perché la sua vocazione imperialista l’ha portata ovunque nel mondo, sponde del Pacifico comprese. Forse non è noto a tutti che Parigi mantiene ancora possedimenti in vari continenti, dalla Guyana in Sudamerica a Riunione e Mayotte in Africa, fino appunto al Pacifico dove detiene il possesso della Nuova Caledonia, di Wallis e Futuna e della cosiddetta Polinesia francese. Territori autonomi, amministrativamente inquadrati come “Collettività d’Oltremare”, privi di indipendenza ma non di una propria autonomia. La Nuova Caledonia è l’attore più intraprendente del gruppo: tra le altre cose (e per restare in tema Mondiali) possiede una propria rappresentativa calcistica, regolarmente iscritta sia all’OFC (la confederazione continentale dell’Oceania) sia alla FIFA. Ma soprattutto, proprio quest’anno (novembre) in Nuova Caledoniasi terrà un referendum per l’indipendenza da Parigi.
La potenza mondiale della Francia comincia a sgretolarsi?
CALCIO
Forse politicamente sì, ma calcisticamente siamo ben lontani da un declino dei francesi. Il girone è per loro assolutamente a portata di mano, ma andiamo per ordine ad analizzare le quattro concorrenti.
FRANCIA
I “galletti”, dicevamo, sono ancora in vetta nelle classifiche mondiali, tanto da poter essere considerati tra i primi tre o quattro contendenti al titolo di quest’anno. Dopo anni di relativo offuscamento, i transalpini hanno dimostrato di poter tornare a gareggiare ai più alti livelli già nei Mondiali in Brasile ma soprattutto negli ultimi Europei, grazie a una nuova generazione di talenti impersonata da elementi come Griezmann, Mbappé e Pogba. La guida tecnica di Deschamps finora ha avuto buoni risultati, eccezion fatta per un paio di deludenti pareggi nelle fasi di qualificazione con Bielorussia e Lussemburgo.
CURIOSITA’: Il CIES Football Observatory, un gruppo di ricerca dell’International Centre for Sports Studies (CIES), ha stilato la classifica della nazionale con i giocatori più cari e al primo posto si è classificata la Francia con 1,41 miliardi di euro. La valutazione si riferisce al prezzo che i club interessati dovrebbero pagare per firmare con i nazionali francesi mentre il valore stimato per il trasferimento di tutti i calciatori che partecipano al Mondiale è di 12,6 miliardi di euro.
MIGLIOR PIAZZAMENTO STORICO: Vittoria finale (1998)
OBIETTIVO: Finale
AUSTRALIA
Campione d’Asia in carica, la nazionale australiana è una delle poche al mondo ad aver vinto due competizioni continentali diverse (precedentemente apparteneva alla confederazione dell’Oceania). I Socceroos hanno raggiunto la qualificazione in modo abbastanza sofferto, costretti ad un doppio spareggio con Siria e Honduras. Alla quarta partecipazione consecutiva a un Mondiale, l’Australia punta sulla sua stella Cahill, il primo giocatore della storia della nazionale a segnare a una fase finale del Mondiale (2006, contro il Giappone). L’Australia ha buone chances di superare da seconda il girone.
CURIOSITA’: Qualche giorno fa il governo australiano ha annunciato che i suoi rappresentanti, all’infuori dell’ambasciatore presente a Mosca, non si recheranno in Russia per presenziare alle imprese della propria squadra e alle cerimonie ufficiali. Il governo australiano si accoda ad un identica decisione del governo britannico. Canberra accusa la Russia di esser coinvolta nella catastrofe che ha colpito nel 2014 il volo Malaysia MH17, incidente che ha causato la morte di 38 cittadini australiani.
MIGLIOR PIAZZAMENTO STORICO: Ottavi di finale (2006)
OBIETTIVO: Ottavi di finale
PERU’
La formazione andina è assente dai campionati mondiali dall’edizione spagnola del 1982, quella vinta poi dall’Italia. Proprio l’Italia in quell’occasione affrontò il Perù ai gironi, e ne risultò un pareggio (1-1) che costò moltissime critiche a Bearzot. Ma com’è il Perù oggi? Una squadra certamente non paragonabile alle altre sudamericane presenti, ma comunque con una certa tecnica e abilità nel gioco palla a terra. La lotta per gli Ottavi sarà serrata, e il Perù non è tra le favorite.
CURIOSITA’: Per qualche giorno notizie provenienti dal paese andino hanno illuso i nostri connazionali speranzosi di un clamoroso ripescaggio della compagine azzurra. Una proposta di legge della parlamentare Paloma Naceda, nel caso fosse stata accolta, avrebbe costretto la federazione calcistica peruviana a passare sotto il controllo di un organismo statale tramite un apposito ministero violando le linee guida della FIFA che avrebbe dovuto procedere alla sua successiva esclusione aprendo la strada a un possibile ripescaggio italiano. Cosi non è stato in quanto la parlamentare sottoposta a notevole pressioni ha deciso di ritirare il progetto di legge permettendo alla “Blanquirroja” guidata da Ricardo Gareca di prendere l’aereo e tentare l’avventura mondiale
MIGLIOR PIAZZAMENTE STORICO: Quarti di finale nel (1970, 1978)
OBIETTIVO: Lottare per superare il girone
DANIMARCA
Tornati dopo 8 anni ai Mondiali (e assenti nell’ultima edizione degli Europei), i danesi hanno recentemente cambiato allenatore (via Morten Olsen dopo 15 anni di gestione) e si presentano con una squadra competitiva e di qualità soprattutto in attacco. Da ricordare il 5-1 inflitto in trasferta all’Irlanda, negli spareggi, con tripletta di Eriksen. Il secondo posto nel girone, sulla carta, è alla portata degli scandinavi.
CURIOSITA’: Una notizia curiosa riguarda uno dei giocatori schiarati in campo dai danesi. Il centrocampista danese-americano Thomas Delaney ha dichiarato a una trasmissione radiofonica di essere…daltonico. Delaney ha problemi a distinguere il rosso e il verde. “Quando le persone sono vicine riesco a distinguere bene i due colori. Ma quando il ritmo si alza e le persone sono più distanti, allora per me le cose si complicano un po’” ha dichiarato il diretto interessato. Contro la Francia (bianca e blu) e contro l’Australia (maglietta gialla) non dovrebbero esserci problemi. Ma contro il Perù che ha una maglia molto simile a quella danese potrebbe riscontrare qualche problema
MIGLIOR PIAZZAMENTO STORICO: Quarti di finale (1998)
OBIETTIVO: Ottavi di finale
Come vedere le partite in tv
Francia – Australia; 16 giugno 2018, 12.00 (Italia 1) 2 – 1
Perù- Danimarca; 16 giugno 2018, 18.00 (Italia 1) 0 – 1
Danimarca – Australia; 21 giugno 2018, 14.00 (Italia 1) 1 – 1
Francia – Perù; 21 giugno 2018, 17.00 (Italia 1) 1 – 0
Australia – Perù; 26 giugno 2018, 16.00 (Canale 20) 0 – 2
Danimarca – Francia; 26 giugno, 16.00 (Italia 1) 0 – 0
Classifica
FRANCIA | 7 |
DANIMARCA | 5 |
PERU | 3 |
AUSTRALIA | 1 |