La Russia non può ignorare il mercato cinese delle Terre Rare. La Cina potrà diversificare i fornitori, trasferendo tecnologia, in un rapporto win-win. Terzo episodio sulle Terre Rare in collaborazione con Osservatorio Artico.
Nello scorso capitolo riguardante lo sfruttamento delle Terre Rare nella Federazione Russa abbiamo esaminato il giacimento di Tomtor. Analizziamo oggi quello di Zašikhinskoje, uno dei principali a livello mondiale che Mosca sembra interessata a sfruttare in collaborazione con Pechino, mantenendo viva l’ambizione di divenire uno degli attori più importanti del pianeta rispetto all’estrazione e lavorazione di questa particolarissima tipologia di risorsa naturale.
Assetto proprietario
Un’altra iniziativa rimarchevole inerente le Terre Rare in Russia è, appunto, il sito minerario di Zašikhinskoje nella regione di Irkutsk. Il giacimento si trova nel distretto di Nižneudinsk, 350 km ad ovest del Lago Bajkal e a meno di 200 dalla Mongolia.
L’impresa è sviluppata da CJSC Technoinvest Alliance, il cui azionista di maggioranza è ChelPipe Group PJSC (PJSC ChTPZ – Chelyabinsk Pipe-Rolling Plant), a sua volta partecipato all’86,5% da PJSC “TMK” (Pipe Metallurgical Company) e al 10,7% da Starberry Ltd. Con una quota di mercato di circa il 20%, il Gruppo ChTPZ è uno dei cinque principali player mondiali di manufatti per tubi, fornitore per opere strategiche come Power of Siberia, Southern Corridor e Nord Stream-2.
Fondatore di TMK è il suo presidente, il miliardario Dmitrij Pumpjanskij, che ne controlla il 95% tramite TMK Steel Holding Ltd, “solita” finanziaria cipriota. Starberry Ltd è un’altra società di investimento con sede a Nicosia, di cui da poco Pavel Fedorov (figlio dell’ex presidente del consiglio di amministrazione di ChTPZ Alexander Fedorov, morto il 24 gennaio all’età di 69 anni) ha venduto il 10,7% delle azioni alla Abacus Secretarial Ltd, altra compagnia sita a Cipro (consulenza aziendale).
Prospezione, verifiche e allestimento
Le riserve del giacimento sono stimate in 33.5 milioni di tonnellate di niobio e tantalio. Technoinvest sarà un’azienda moderna a ciclo completo: dall’estrazione di minerali all’ottenimento finale di ossidi di tantalio, niobio, zirconio e metalli delle Terre Rare, secondo il Direttore Generale A.V. Koznov.
Il fine è trattare 1 milione di tonnellate di minerale all’anno, utilizzandone una parte nei materiali per la fabbricazione dei tubi. A gennaio, il governo regionale ha affermato che l’apertura dell’impianto è stata posticipata al 2023, secondo l’agenzia di stampa Tass.
La storia di Zašikhinskoje come sito per Terre Rare è più lunga rispetto a quella di Tomtor. Un’accelerazione è occorsa negli ultimi cinque anni, allorché si è optato per stringere accordi con firme cinesi leader nella pianificazione impiantistica, nei macchinari di movimentazione terra e nella raffinazione di R.E.E., diversamente dall’affaire Tomtor, ove si hanno chiari intenti di emancipazione tecnologica nazionale.
Ripercorriamo i punti salienti di un investimento produttivo che ha ormai più di quindici anni:
- 24 maggio 2005: CJSC Technoinvest Alliance ottiene una licenza ventennale di esplorazione e produzione di metalli rari e componenti associati. Il concessionario è l’Agenzia Federale per l’Uso del Sottosuolo (Rosnedra) del Ministero delle Risorse Naturali della Russia;
- 2009: uno studio di fattibilità per le condizioni di esplorazione temporanea viene concordato con il GKZ Rosnedra. Le riserve sono confermate e incluse nel bilancio dello Stato nelle categorie C1 e C2 (verbale di GKZ Rosnedra n. 1978 del 22.07.2009);
- 2012: sviluppata la Documentazione di progettazione;
- 2013: costruzione di un accampamento temporaneo per 60 persone, una cava sperimentale, un magazzino di carburante e lubrificanti e una rete di strade tra i siti. Al pozzetto pilota iniziano le operazioni di perforazione, sabbiatura, smontaggio e estrazione mineraria;
- 2014: completata una preliminare esplorazione geologica e i lavori di monitoraggio ambientale;
- 2015: al termine di un complesso lavoro di ricerca sullo sviluppo di tecnologie manifatturiere per la concentrazione integrata di minerali e l’ulteriore lavorazione del composto del deposito di metalli rari, il brevetto “Metodo per la decontaminazione del concentrato contenente zirconio” viene depositato nel Registro Statale delle Invenzioni;
- 2016: ottenimento della Licenza per lo studio geologico, l’esplorazione, la produzione di acque sotterranee (utili sia come acqua potabile sia per l’approvvigionamento idrico tecnologico dell’installazione mineraria e di lavorazione);
- 22 ottobre 2016: a Pechino, la Technoinvest e le cinesi CMEC e CNEEC (impiantistica e ingegneria energetica) siglano un memorandum di cooperazione sull’edificazione delle strutture minerarie e metallurgiche di Zašikhinskoje;
- Giugno 2017: confermate e registrate le riserve del sedimento;
- Dicembre 2018: i rappresentanti della Technoinvest illustrano il piano al governo della regione di Irkutsk (strada di accesso alla località, impianto di approvvigionamento energetico, stoccaggio e smaltimento di rifiuti solidi e radioattivi, questioni relative al personale);
- Marzo 2019: Technoinvest incontra la Chinese National Machine-Building Corporation “Sinomach” (leader nelle macchine movimento terra per allestimenti minerari e metallurgici) e la impresa di ingegneria cinese “SAMS” (general contractor per lavori di costruzione, commercio e ingegneria, domande di vendita e firma di contratti di prelievo);
- 15-17 maggio 2019: a Krasnokamensk, meeting tra i delegati di Technoinvest e la direzione di PJSC PIMCU, filiale della divisione ARZM Uranium Holding di Rosatom. Si discute del trattamento dei rifiuti radioattivi generati da fabbriche chimiche e metallurgiche per la produzione di ossidi di tantalio, niobio e un gruppo di metalli delle Terre Rare;
- 28-30 maggio 2019: nella provincia cinese della Mongolia Interna viene firmato un protocollo di intenti per una collaborazione nei R.E.E. con i rappresentanti del leader mondiale, Baogang Group (Baotou Iron and Steel), proprietario della miniera di Baiyun Obo, la più grande del mondo, al primo posto per riserve di Terre Rare e al secondo per quelle di niobio;
- 3 giugno 2019: il disegno tecnico per lo sviluppo del deposito viene approvato dal TsKR-TPI (il Dipartimento di valutazione della progettazione e documentazione tecnica per lo sviluppo di depositi minerali solidi) di ROSNEDRA. L’incartamento è approntato da Vostok TOMS-project LLC (dossier preparatorio per la realizzazione, ricostruzione e revisione di impianti minerari e produttivi). Le riserve di Zašikhinskoje vengono confermate secondo il codice JORC;
- 19 giugno 2019: riunione tra il Ministero dei Trasporti della Federazione Russa, Innocentij Alafinov, esponenti di Technoinvest e della regione di Irkutsk sulle infrastrutture di trasporto (messa in opera e finanziamento statale di una strada di accesso al campo, nonché riparazione e ricostruzione di quella esistente di importanza regionale);
- Novembre 2019: ChTPZ Group e Baotou Steel Co. Ltd firmano un accordo di partnership strategica volto ad espandere la sinergia tra le due principali holding metallurgiche di Russia e Cina in molte aree, tra cui la creazione di joint venture, consegne reciproche di semilavorati, partecipazione congiunta a gare per la fornitura, ecc.;
- 15 aprile 2020: la legge federale n. 69-FZ “Sulla protezione e l’incoraggiamento degli investimenti nella Federazione Russa” entra in vigore. La norma prevede un regime di investimento speciale per le organizzazioni che attuano iniziative industriali utilizzando un nuovo strumento: l’Accordo sulla Protezione e la Promozione degli Investimenti (SZPK). Il meccanismo prevede il rimborso degli investitori per i costi di infrastruttura. Technoinvest dichiara che ciò le consentirà di ricevere nuove misure di sostegno statale, anche per la realizzazione di attrezzature necessarie per il funzionamento del complesso minerario e metallurgico. Attualmente, le questioni relative alla preparazione dell’accordo (SZPK) sono in discussione insieme al governo della regione di Irkutsk, al territorio del Trans-Bajkal e alle autorità federali (Ministero delle Finanze, Ministero dell’Industria e del Commercio, ecc.).
Scenari di exploiting
Adottando lo stesso canovaccio di indagine di Tomtor, anche l’analisi dell’iniziativa estrattiva di Zašikhinskoje comprende diversi fattori:
Accessibilità. In questo sito sarà possibile un’attività di scavo a cielo aperto, cosa che conterrà i costi. Il clima nell’area è caratterizzato da temperature medie annuali negative (3-5° С), minime fino a -40° С (gennaio), massime a +30/+35°С (luglio). Secondo i risultati degli studi minerari e geofisici effettuati nel 1971-1978, la zona del giacimento ha un permafrost con una profondità di congelamento stagionale di soli 1-1,5 m, il ché permetterà l’estrazione in ogni mese dell’anno (Tomtor solo da ottobre ad aprile).
Durata. Zašikhinskoje ha il triplo delle riserve (33,5 milioni di t) di Tomtor (11,4 milioni di t), ponendosi al secondo posto mondiale, dietro al distretto minerario cinese di Bayan Obo. Si prevedein una prima fase di trattare 250.000 tonnellate di materiale, fino a raggiungere una terza fase finale ove si sarà in grado di processarne 1 milione (Tomtor ne lavorerà a regime “appena” 160.000 annuali). Anche in questo caso l’orizzonte di coltivazione è pluridecennale.
Trasporto. L’area non è economicamente sviluppata, dunque è carente di infrastrutture. Gli abitanti dei vicini villaggi di Aligdzher e Nerha, principalmente tofs e russi, sono dediti all’allevamento di bestiame, alla caccia e alla raccolta di piante selvatiche. La località si trova 160 km a sud-ovest della città di Tulun e 150 km a sud della città di Nižneudinsk.
Dopo un’attività in situ di frammentazione e pre-lavorazione, si tratterà, poi, di congiungere, tramite una nuova strada di 170 km, il campo agli 86 km di collegamenti intercomunali già esistenti con lo snodo ferroviario di Tulun. Da qui, il trasloco delle commodities fino alla fabbrica in fase di predisposizione di KhMZ a Krasnokamensk, in Siberia sud-orientale, nel territorio del Trans-Bajkal, al confine con la Manciuria.
Convenienza. Avendo i R.E.E. una concentrazione infima rispetto ai minerali a cui sono legati, è fondamentale che vi sia almeno un altro elemento chimico economicamente interessante. I minerali sono la columbite, contenente ossidi di tantalio (metallo ad alta resistenza alla corrosività e con un punto di fusione molto elevato, a circa 3000°C), ossidi di niobio, da cui l’impresa ricaverà prodotti di ferroniobio, e lo zirconio, da cui ottenere il relativo concentrato (svariati utilizzi: dalla ceramica al nucleare alla gioielleria – lo zircone). La columbite-tantalite è il famigerato Coltan, molto raro e richiesto, noto alle cronache per le guerre para-militari di approvvigionamento in Congo.
Pre-lavorazione e raffinazione
Come visto sopra, una collaborazione sino-russa costruirà uno stabilimento minerario e uno di lavorazione nella regione di Irkutsk, mentre a Krasnokamensk edificherà quello chimico-metallurgico. La tecnologia di preparazione del materiale è stata sviluppata e testata su scala pilota (le fasi successive sono il collaudo e l’implementazione industriale).
Ci sarà una zona di frantumazione preliminare e stoccaggio temporaneo, quindi la pre-lavorazione della merce in un opificio di arricchimento, ove tramite tecniche magnetico-gravitazionali si produrranno annualmente 6.800 tonnellate di columbite e 7.000 tonnellate di concentrati di zirconio. La capacità dielaborazione dell’officina sarà di 140 t/h.
Nello stabilimento di Krasnokamensk è previsto il trattamento del composto di columbite per ricavare prodotti commerciabili: ossidi di tantalio (Ta₂O₅, 180 t/anno) e ossidi di niobio (No₂O₅, 2400 t/anno). La fabbrica verrà unita in un unico gruppo con un valico di frontiera a Zabajkalsk.
In futuro, avverrà un ampliamento con l’obiettivo di lavorare anche il concentrato di zirconio da cui raffinare il biossido di zirconio e per la separazione degli ossidi totali dei metalli delle Terre Rare da entrambi i materiali grezzi. Allo stato attuale, sono ancora in corso le attività di pre-progettazione per selezionare il sito per l’allestimento industriale.
Un’ente del Ministero per lo Sviluppo dell’Estremo Oriente russo e dell’Artico, l’ANO API (Agenzia dell’Estremo Oriente per attrarre investimenti e sostegno all’export), sta lavorando al progetto in collaborazione con il governo del Territorio del Trans-Bajkal, discutendo sulle possibili opzioni per la creazione di un’infrastruttura di trasporto dalla regione di Irkutsk alla Transbajkalia. Si prevede che tali misure contribuiranno a ottimizzare le forniture di esportazione della merce in Cina. Inoltre, a supporto del tutto, si prevede di creare un territorio di sviluppo avanzato.
Conclusioni
Zašikhinskoje rappresenta una grande opportunità sia per la Cina che per la Russia. La prima avrà la possibilità di approvvigionarsi di Coltan dietro casa, a lungo termine e con una supply chain sicura, in quella che pare essere al momento la seconda riserva mondiale di minerali con Terre Rare, e di cominciare ad esternalizzare i connessi i costi ambientali estrattivi, potendo riservare le R.E.E. interne all’accumulo, come da ultime intenzioni del Partito-Governo (uno dei dati che fa capire che ci si prepara ad una guerra, economica o militare).
La Russia, d’altro canto, avrà la possibilità di attingere al know-how cinese sull’argomento, il migliore al mondo, soprattutto per quanto concerne la raffinazione, nonché avere il più vorace e fedele cliente del mercato.
Come per il 5G, Mosca punta sia ad un’alleanza tattica con Pechino, condividendo i propri tesori (Zašikhinskoje), sia alla creazione di propri assets ai fini di un’indipendenza tecnologica (Tomtor). Il fatto che i finanziamenti federali coinvolgano entrambi i siti è indicativo di ciò. D’altronde, alcuni partner ritornano in ambedue gli investimenti. E ciò da il La al tema del prossimo episodio: la neonata alleanza tra società minerarie e aziende chimiche russe sulle Terre Rare, capeggiata da Rosatom. Nonché, un’inesplorata tendenza del settore: ricavare R.E.E. anche dagli scarti di altre produzioni, come quelle agro-chimiche.
di Marco Leone