Dal crollo dell’URSS, Lettonia, Lituania ed Estonia si sono sempre schierate in prima linea per la creazione di un collegamento – o meglio, un netto spostamento – tra l’eredità del passato ed il futuro (che per loro consiste nell’Unione Europea). Ma i tre Paesi sebbene per semplicità vengano spesso accumunati, in realtà sono estremamente diversi nelle loro ambizioni e nei loro risultati.
COSI SIMILI, COSI DIVERSI
Spesso con superficialità, Estonia, Lettonia e Lituania vengono racchiuse nel blocco unico dei “Paesi Baltici”. Sebbene siano evidenti i fattori che legano il loro passato ed il loro presente, questo raggruppamento si rivela piuttosto approssimativo.
Dalla piccola e virtuosa Estonia alla Lettonia, la quale meno di tutti riesce a smarcarsi dall’eredità sovietica pressante, fino a una Lituania poco aperta ai compromessi. I Baltici racchiudono in un ristretto spazio geografico caratteristiche e ambizioni differenti.
Le più o meno consistenti minoranze russe in ciascun Paese giocano sicuramente il loro ruolo, ma i vari progetti, tesi tra Europa e Russia si esplicano in molti settori, in primis quello dell’ energia.
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