Spesso sottostimata, la presenza musulmana in Russia è consistente e affonda le sue radici nella millenaria storia fatta di Rus’, khanati, sultani e zar. Oggi, con l’espansione del fondamentalismo islamico e della radicalizzazione su scala globale, quella che finora è stata un coesistenza piuttosto pacifica ed equilibrata rischia di innescare un conflitto culturale, demografico e politico di enorme importanza, che coinvolge Mosca, i suoi confini e, soprattutto, i suoi vicini centroasiatici.
LA MEZZALUNA E L’AQUILA
All’ombra del Cremlino, strategie di sorveglianza e controllo si muovono tutte nella stessa direzione: contenere la minaccia terroristica e, soprattutto, la radicalizzazione islamica.
Con oltre 15 milioni di fedeli musulmani, la Russia non può non considerare questa grande “minoranza”, che diventa spesso espressione della perifericità e della depressione delle sue province più remote (Caucaso settentrionale, Asia Centrale ex-URSS).
Le dinamiche di integrazione e convivenza latitano dal crollo del monolite sovietico; se da un lato l’immigrazione dall’Asia Centrale sopperisce alla crisi demografica russa, dall’altro la marginalizzazione di questa manodopera alimenta pericolosi sviluppi sociali, violenti e radicali.
Il pulsante per scaricare il Dossier è subito dopo l’anteprima delle sue prime due pagine.
Sostienici acquistando i nostri Dossier
Per leggere questo Dossier, abbonati o acquistalo.
Abbonati
- Hai accesso libero all'intero archivio: 10 nuove uscite all'anno più tutti i precedenti Dossier
- Ottieni uno sconto significativo sul prezzo di ogni Dossier