Le elezioni presidenziali ucraine del 31 marzo sono state un banco di prova importante per definire il futuro di Kiev. Numerosi gli attori in campo, tanto da rendere plausibile qualsiasi pronostico.
Per comprendere meglio questo complicato scenario, Osservatorio Russia ha analizzato i personaggi, gli interessi in gioco e i vari fattori che hanno condizionato questa tesa campagna elettorale.
INCERTEZZA SOVRANA
L’esito del primo turno delle elezioni presidenziali ucraine era piuttosto prevedibile. Nessuno dei 44 candidati avrebbe chiuso i conti al primo turno. Tuttavia, meno pronosticabili erano i due principali contendenti, dato il sostanziale equilibrio tra i grandi favoriti. Lo scarso appeal dei programmi e delle idee promosse ha contribuito ad alimentare l’incertezza e la disillusione degli elettori ucraini, ormai sazi di retoriche nazionaliste e conservatrici.
Forse è proprio il volto nuovo dell’attore candidato Volodymyr Zelenskij ad avergli assicurato la vittoria del primo turno, una sorpresa che era nell’aria. Secondo posto per il presidente uscente Petro Porošenko, che si giocava aspramente il passaggio del turno con Yulia Timošenko, arrivata terza.
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