Le ultime negoziazioni in campo commerciale tra Turkmenistan e Pakistan manifestano un ulteriore passo del Paese centroasiatico verso la realizzazione della visione strategica intrapresa dal presidente Serdar Berdymuсhamedov dopo la sua elezione nel 2022. La strategia è incentrata su una maggiore apertura all’economia globale e sottende molteplici risvolti sia per il Paese che per le potenze regionali attive in Asia Centrale.
All’inizio di ottobre il Turkmenistan e il Pakistan hanno annunciato la preparazione di un memorandum di intesa che, se concretizzato, aprirebbe al Paese centroasiatico uno sbocco chiave sul Mar Arabico e alcune delle più importanti rotte marittime internazionali tramite il porto di Gwadar, posizionato strategicamente all’ingresso dello stretto di Hormuz. A livello economico il progetto di partenariato comporterebbe per il Turkmenistan una riduzione dei costi di esportazione del gas naturale e un ingresso più competitivo nei mercati internazionali di Asia meridionale, sud-est asiatico e Africa, snellendo le operazioni logistiche dall’Asia centrale. Mentre permetterebbe al Pakistan la creazione di un nuovo snodo del commercio marittimo, alleggerendo la pressione sul porto di Karachi, nonché l’espansione del progetto multimilionario ancora incompiuto del corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC). Il memorandum presenta anche una rilevanza strategica in quanto offrirebbe al Turkmenistan un’alternativa che consenta di alleggerire la dipendenza dalle rotte di transito russe e iraniane, soprattutto alla luce dell’instabilità geopolitica e delle sanzioni in corso, e al Pakistan un ruolo privilegiato di mediatore dell’integrazione commerciale a livello regionale.[1] [2]
Le tempistiche di conclusione di tale accordo potrebbero tuttavia dilungarsi a causa di molteplici difficoltà logistiche e securitarie, tra cui l’assenza di infrastrutture di connettività, l’attuale situazione di sicurezza nel Belucistan, afflitto da insurrezioni e violenze, così come la necessità di sviluppare vie di trasporto multimodali attraverso l’Afghanistan, che sembrano naufragare davanti all’inasprimento delle relazioni tra Pakistan e le autorità talebane. Ciononostante, la negoziazione del memorandum manifesta l’intenzione del Turkmenistan di mettere in atto una politica di rottura rispetto al passato isolazionista, volta a ottenere una diversificazione delle sue dipendenze commerciali moltiplicando le vie di accesso ai mercati globali. Il progetto per lo sfruttamento del porto di Gwadar si affianca infatti ad altri due accordi per facilitare l’esportazione di gas naturale del Paese. Il primo è il corridoio di transito nord-sud che coinvolge Kazakistan, Russia e Iran, perseguito da Mosca sin dal 2000, e che oggi ha acquisito una rilevanza primaria a seguito delle sanzioni occidentali. Il secondo riguarda la creazione di un gasdotto attraverso il Mar Caspio e il Mar Nero che, collegando Azerbaigian, Georgia e Romania, permetterebbe la fornitura di gas all’Europa. Ashgabat sta cercando di assicurare lo sviluppo in parallelo di entrambe le rotte attraverso il suo territorio.[3] [4] [5] [6]
Il coinvolgimento di una simile varietà di partner caratterizzati da diversi gradi di rivalità e interessi economici contrastanti manifesta l’intenzione turkmena di garantire la propria sicurezza economica bilanciando le mire espansionistiche dei diversi attori presenti nella regione, iniziando da alleati storici come la Russia. Infatti, nonostante i rapporti con la Federazione non sembrino destinati a interrompersi, la loro solidità ha risentito dell’invasione russa dell’Ucraina e delle successive sanzioni occidentali, comportando la necessità di diversificare le rotte di esportazione del gas turkmeno. Il peso delle relazioni con la Cina, maggior partner commerciale del Turkmenistan sin dalla neutralità del Paese, ha contribuito ulteriormente a incoraggiare il progetto di sviluppo della rotta che passerebbe dal Pakistan e rientrerebbe nella cornice più ampia della moderna via della seta cinese. D’altro canto, le attuali difficoltà dell’economia cinese e la persistente crisi immobiliare interna possono aver motivato l’interesse turkmeno per un maggiore avvicinamento all’Unione Europea, che si concretizzerebbe con l’apertura del gasdotto attraverso il Caspio e il Mar Nero. Tale progetto ha visto un’accelerazione anche in seguito alla risoluzione delle dispute di demarcazione territoriale tra Turkmenistan e Azerbaigian, e rappresenterebbe un collegamento cruciale tra Sud-est asiatico ed Europa. Da ultimo, l’obiettivo di espansione commerciale finalizzato a trovare un’alternativa alle rotte tradizionali comporterebbe per il Turkmenistan anche una riduzione del traffico attraverso i porti di Bandar Abbas e Chabahar in Iran, al momento al centro dei venti di guerra che sconvolgono il Medio Oriente.[7] [8] [9]
Con il piano di superare il suo isolamento fisico tramite l’apertura di nuove vie di esportazione energetica da est a ovest e da nord a sud, il Turkmenistan sembra aver individuato nell’impegno multilaterale la strategia più promettente per migliorare l’economia e la sicurezza del Paese. Il quadro che emerge dai molteplici accordi in fase di negoziazione delinea un ambiente altamente competitivo incentrato sullo sviluppo delle linee logistiche di trasporto. Se il Turkmenistan saprà sfruttarlo a proprio favore, i vantaggi competitivi che ne deriverebbero potrebbero portare a una crescita economica più stabile e a nuovi partenariati strategici utili anche per affrontare la crescente imprevedibilità del mondo moderno. Un successo è già visibile oggi: nell’arco di pochi anni il Turkmenistan ha spinto i Paesi vicini e lontani non solo a rivedere la percezione e le politiche nei suoi confronti, ma anche a fornirgli un posto di rilievo tra i partner chiave a livello di esportazione energetica.
Paola Ticozzi
[1] Muhammad Haris, A Strategic Win: Pakistan-Turkmenistan Gwadar Deal Redefines Regional Trade – OpEd, Eurasia Review, 28 September 2024
[2] Port Technology International, Major powers show Central Asia interest in Pakistani ports expansion, 24 February 2024 https://www.porttechnology.org/news/major-powers-show-central-asia-interest-in-pakistani-ports-expansion/
[3] Tom Hussain, Is Pakistan’s bid to kick-start Chinese-run Gwadar port putting ‘cart before the horse’?, South China Morning Post, 23 September 2024
[4] Mariyam Suleman Anees, Can Gwadar Port Handle Half of Pakistan’s Cargo Shipments?, The Diplomat, 29 August 2024
[5] Mariyam Suleman Anees, Turkmenistan Eyes Pakistan’s Gwadar Port for Trade Expansion, The Diplomat, September 30, 2024
[6] Sabina Alizade, EU, South Caucasus, and Central Asian countries join forces in Trans-Caspian Route project, News.Az International, 26 July 2024 https://news.az/news/-eu-south-caucasus-and-central-asian-countries-join-forces-in-trans-caspian-route-project
[7] Meray Ozat, Central Asia’s Escalating Energy Crisis and its Geopolitical Implications, Caspian Policy Center, 8 September 2023
[8] Paul Goble, Turkmenistan at New Crossroads of North-South and East-West Corridors, Eurasia Daily Monitor Volume: 21 Issue: 111, The Jamestown Foundation, 23 July, 2024
[9] S. Frederick Starr, Turkmenistan Lifts Its Head, Central Asia-Caucasus Institute, 02 December 2022 https://www.silkroadstudies.org/publications/joint-center-publications/item/13463-turkmenistan-lifts-its-head.html