Le relazioni tra India e Russia hanno subito un’evoluzione nel corso dei decenni passando da un carattere più ideologico a uno più pragmatico, basato su interessi economici e soprattutto militari. L’ingombrante presenza cinese nel continente asiatico apre le porte dell’India alla Russia, rilanciando una partnership che per molto tempo era sembrata quasi dormiente.
India e Unione Sovietica stabiliscono ufficialmente relazioni diplomatiche con la firma del Trattato indo-sovietico di amicizia e cooperazione del 1971. Prima di allora Mosca aveva già stabilito contatti informali con lo stato indiano. Il KGB guardava all’India con interesse, come Paese neutrale, ma utile agli interessi del Partito; in seno al Consiglio di Sicurezza ONU, l’Unione Sovietica aveva bloccato l’invio di una Missione di intervento nel Kashmir orientale nel 1957, 1962 e 1971; da parte sua, l’India aveva condannato a più riprese l’imperialismo dell’Occidente, tacendo anche in occasione degli interventi sovietici durante la Rivoluzione Ungherese del 1956 e a Praga nel 1968.
Con il tempo i rapporti tra i due Paesi si sono evoluti. Ad oggi si può dire che la relazione tra Mosca e Nuova Delhi si sia decisamente ridimensionata. Il Primo Ministro Narendra Modi, che ha riconfermato il suo mandato nel 2019, ha puntato molto a costruire un’immagine dell’India come Paese moderno, efficiente, facente parte a tutti gli effetti e alla pari dei principali consessi internazionali. Per fare ciò, l’India si è avvicinata agli Stati Uniti, che guardano alla regione del Sud-Est asiatico con l’intento di contenere le azioni della Cina. Su iniziativa statunitense, l’India fa parte del “Quad” il Quadrilateral Security Dialogue istituito nel 2008 e di cui fanno parte anche Australia e Giappone.
A fronte di queste evoluzioni, il partenariato privilegiato costruito tra India e Unione Sovietica/Russia si è con il tempo deteriorato, ma rimangono tuttavia degli assi di cooperazione ancora oggi molto solidi e che contribuiscono a rendere Mosca più vicina degli Stati Unti quando si parla di alcune specifiche tematiche.
Mosca tra Cina e India
Una rivitalizzazione dei rapporti tra Mosca e Nuova Delhi la si è avuta lo scorso 23 giugno quando la Federazione Russa ha organizzato una videoconferenza tra i ministri degli Esteri di Russia, India e Cina. Al centro delle discussioni le tensioni di confine nella Valle di Galwan, tra India e Cina, per il controllo del territorio conteso di Ladakh. La Russia ha giocato così il ruolo del mediatore, facendo leva sulla salda relazione con Pechino e con il rapporto ancora vivo con Nuova Delhi, per far sedere al tavolo dei negoziati le due parti.
Sebbene i dialoghi trilaterali non abbiano portato a risultati concreti sul lato della disputa territoriale, l’evento ha rappresentato un momento di rilancio per le relazioni indo-russe. La conferenza trilaterale ha anticipato una visita del Ministro indiano per la Difesa, che si è recato in Russia per rilanciare la cooperazione in ambito militare su determinati settori e su questioni di sviluppo regionale.
Il settore della difesa
Nel 1970 l’India effettuò il suo primo test nucleare mentre i rappresentanti sovietici sottolineavano la natura pacifica di quel test. Da quel momento si avviò una sempre più stretta collaborazione tra i due Paesi nel campo militare e della tecnologia nucleare che ha portato la Russia a fornire oltre i due terzi degli equipaggiamenti militari indiani dal 2000 ad oggi per un giro d’affari di oltre 51 miliardi $.
L’india è il solo Paese ad avere in essere un programma di lungo periodo di collaborazione nucleare nel settore militare. Inoltre, è il solo Paese che ha ricevuto assistenza tecnica – e tecnologia – russa per lo sviluppo di un sottomarino a propulsione nucleare. Infine, sempre per la Marina indiana, la portaerei russa Admiral Gorshkov è stata riammodernata e ceduta a Nuova Delhi, che l’ha ribattezzata Vikramaditya ( in hindu Coraggiosa come il Sole).
Segnali che mostrano la stretta collaborazione tra i due Paesi su dossier altamente sensibili, ma appunto, molto limitate e che non hanno un’automatica ricaduta in altri settori economici.
La cooperazione economica
India e Russia guardano ai rispettivi mercati anche sul fronte economico. Il Premier Modi ha posto come obiettivo del suo secondo mandato quello di portare il PIL del Paese dai 2.8 trilioni $ del 2019 a 5 trilioni $ entro il 2024 – obiettivo che sarà seriamente messo in discussione dall’impatto del virus Covid-19 e che vede nell’India uno dei Paesi attualmente più colpiti. L’apertura di nuovi mercati e l’espansione di quelli esistenti è essenziale per raggiungere i target prefissati; nel 2019, il Primo Ministro indiano si è recato all’Eastern Economic Forum di Vladivostok. A gennaio i due Paesi avevano confermato che negoziati per un accordo commerciale tra l’Unione Economica Eurasiatica e l’India. Sono tutte opzioni sul tavolo che saranno ridiscusse alla luce degli effetti della pandemia sulle rispettive economie nazionali.
La cooperazione sanitaria è l’ultimo importante tassello che si aggiunge agli aspetti delle relazioni tra Russia e India. A settembre, l’azienda farmaceutica indiana Dr Reddy’s Laboratories ha fatto sapere che ha concluso l’accordo con il fondo sovrano russo RFID per condurre in India la fase finale dei test sulle persone dello Sputnik V, il vaccino russo contro il coronavirus in fase di sperimentazione dalla fine di agosto. Una fattore rilevante, considerando che attualmente l’India conta più di 5,5 milioni di casi positivi al Covid-19 e che il perdurare della pandemia sta seriamente danneggiando l’economia del Paese.
Le ulteriori prospettive di cooperazione
Per il momento il Primo Ministro Modi e il Presidente russo Vladimir Putin sono accumunati da un destino condiviso, quello di dover condurre il proprio Paese attraverso le sfide poste a livello socioeconomico dal virus Covid-19.
India e Russia come detto possono contare su assi di collaborazione strategica che difficilmente nel prossimo futuro saranno influenzati in modo rilevante dall’avvicinamento tra Nuova Delhi e Washington.
Tuttavia, le risorse politiche ed economiche che la Russia può impegnare per aumentare la propria presenza in India sono limitate, e si limiteranno appunto ai settori chiave della difesa, energia e accordi di cooperazione economica specifici. D’altro canto, l’India potrà contare sulla Russia per avere un dialogo indiretto con Pechino, nel contesto della crescente assertività cinese nella regione.